Piano dei Tempi e degli Orari
Nellambito del progetto #TEMPOdiQUARTIERI, realizzato con il contributo di Regione Lombardia ex l.r. 28/2004 art.6, è stato svolto un percorso di revisione e aggiornamento che ha condotto alladozione del nuovo Piano dei Tempi e degli Orari della Città di Pavia approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 49 del 26 novembre 2018
Che cos'è il piano territoriale dei tempi e degli orari (PTO)?
E un documento di indirizzo e di azione che descrive le problematiche e le criticità individuate a livello territoriale e definisce gli approcci, le attività e le metodologie da attuare.
- deve essere approvato dal Consiglio Comunale su proposta del Sindaco, il quale ha il compito di elaborare le linee guida attraverso forme di consultazione con le amministrazioni pubbliche, le parti sociali, le associazioni e gli organismi dei cittadini (Tavoli di concertazione), nonché di promuovere accordi con le componenti del Tavolo e di emettere le ordinanze per lattuazione del Piano;
- è obbligatorio per i Comuni con oltre 30.000 abitanti;
- può articolarsi in politiche e progetti, anche sperimentali o da attuarsi gradualmente;
- deve raccordarsi con gli strumenti generali di programmazione e pianificazione del territorio;
- deve basarsi sullimpiego di strumenti di concertazione istituzionale e coinvolgimento tra cittadini/e, attori sociali, portatori di interesse e amministrazioni locali;
- deve basarsi sullimplementazione costante dellanalisi territoriale e su azioni di informazione e comunicazione efficace che permettano anche di far emergere le esigenze delle categorie portatrici di interessi silenziosi o difficili da individuare.
Il PTO si pone come strumento di orientamento: affianca e indirizza le programmazioni di settore e le politiche che influenzano la vita della città, per sostenere la costruzione di un progetto comune che migliori le opportunità di accesso ai servizi e ai beni urbani e aumenti la possibilità di scelta nelle strategie di impiego del tempo.
I temi centrali del PTO di Pavia
Cinque politiche di indirizzo:
- Una città accessibile > coordinamento tra orari e localizzazione dei servizi e pluralità dellofferta
- Una città sostenibile > miglioramento della viabilità e della qualità ambientale
- Una città riqualificata > ri-tematizzazione degli spazi pubblici, aumento della fruibilità e versatilità, rivitalizzazione e valorizzazione
- Una città conciliante > promozione delle pari opportunità per favorire il riequilibrio tra impegni familiari e professionali e la ripartizione delle responsabilità familiari;
- Una città partecipata > consultazione e partecipazione degli attori territoriali e della cittadinanza
Tre macro-aree di intervento prioritarie:
- Scuole aperte e conciliazione
- Quartieri, accessibilità dei servizi e socialità
- Territorio: riqualificazione, mobilità sostenibile, ambiente, arredo urbano
Le politiche temporali urbane in Italia
La Legge 53/2000 e le leggi regionali sui tempi rappresentano il punto di arrivo di un percorso sociale, politico-amministrativo e legislativo avviato a metà degli anni 80 grazie in particolare allapporto e alla riflessione dei movimenti delle donne, incentivato dallapprovazione nel 1990 della Legge 42 Ordinamento delle autonomie locali, art. 36, che assegnava al Sindaco competenze specifiche in materia di coordinamento degli orari delle città. La legge regionale n. 28/2004 rappresenta lo strumento con cui Regione Lombardia delinea il quadro allinterno del quale i Comuni devono definire e sperimentale politiche, strategie, linee di azione in materia temporale e sostiene con appositi finanziamento la predisposizione e lattuazione dei PTO.