L'esperienza del Comune di Pavia nel contrasto al gioco d'azzardo patologico
Nell'anno 2013 il New York Times definiva la città di Pavia "capitale mondiale del gioco d'azzardo" in relazione al numero di slot machine presenti sul territorio in proporzione al numero di abitanti ed alla spesa - gioco: nella nostra città si contavano 1 slot ogni 104 residenti con una spesa media pro capite di 1.634 euro all'anno, più del doppio della media stimata a livello nazionale in quel periodo. I soggetti più colpiti dal fenomeno risultavano essere giovani ed anziani: Pavia è una città universitaria che conta ogni anno più di 20 mila studenti, inoltre è una città in cui l'età media risulta essere molto alta probabilmente anche per la presenza di tre istituti di ricerca e cura a carattere scientifico (IRCCS), di numerose case di riposo ed un tessuto sociale associazionistico di assistenza agli anziani molto attivo.
In questo quadro preoccupante l'amministrazione è intervenuta con una serie di azioni e provvedimenti che hanno portato ottimi risultati nell'arco di pochi anni: nel 2016 la spesa gioco pro capite era già scesa a 1.236 euro all'anno e dal censimento effettuato dalla Polizia Locale nel 2017 risulta che il rapporto fra numero di slot e abitanti passa da 1/104 a 1/158 con una riduzione superiore al 30% delle slot machine presenti in città e il dimezzamento dei punti gioco che da 150 diventano 87.